lunedì 13 agosto 2012

Chiuso per ferie!

Ebbene sì, miei cari amici lettori, anche io, in questo primo giorno di ferie, mi ritrovo a stilare un post di saluti. Saluti, ovviamente, che suonano come un arrivederci: “Gocce d’inchiostro” riprenderà il suo ritmo abituale nel giro di qualche settimana. Mi duole da impazzire non potervi cedere date definitive e già stabilite, ma per il momento non posso fare altro. Ho davanti a me un periodo di vacanza di cui ancora non conosco i dettagli. Posso solo dire che, con mia grande gioia, a breve giungerà a casa un megaordine colmo di romanzi presenti nella mia wishlist da fin troppo tempo. Cercherò di divorarli tutti in questi giorni cosicché alla sua riapertura - indicativamente tra un paio di settimane - “Gocce d’inchiostro” sarà invaso di recensioni. Approfitto della situazione per informarvi pure del fatto che il Blog subirà dei cambiamenti. Di sicuro alcuni saranno semplicemente lievi, altri, forse, radicali. Non credo a livello grafico - anche se non lo escludo del tutto - ma proprio a livello strutturale. Di cosa si tratterà mai? Di nuove rubriche o di una nuova formula per le recensioni? Di concorsi o di giveaways? Di interviste o di anteprime? Solo il tempo ce lo saprà dire. Vi rammento che, comunque, nonostante “Gocce d’inchiostro” resterà non aggiornato sino al mio ritorno a casa, chi lo desidera potrà seguire le mie letture tramite aNobii e Goodreads, che aggiornerò costantemente riuscendo a connettermi alla Rete tramite telefono. Se vorrete scrivermi per qualsiasi evenienza, visitate pure la pagina contatti (qui). Inoltre, sappiate che aspetto da parte vostra diversi suggerimenti di lettura, ragazzi. Nel caso, infatti, desiderereste conoscere il mio parere riguardo un determinato romanzo che avete particolarmente apprezzato, che sia in lingua italiana o inglese, non esitate a consigliare: provvederò a leggerlo e a parlarne quando tornerò. Per adesso non posso che mandare a tutti voi un grande abbraccio, un augurio di buone vacanze e di fantastiche letture letture.



sabato 11 agosto 2012

In My Mailbox [56 - 57]

Ciao a tutti!

E rieccomi qui, con la fantastica rubrica “In My Mailbox” creata da Kristi di The Story Siren.

Vediamo ciò che ho trovato nella mia cassetta delle lettere nelle ultime due settimane.


Titolo: Il diario del vampiro. L’ombra del male
Autore: Lisa Jane Smith
C. E.: Newton Compton Editore
Prezzo: 12.90 euro
Pagine: 229
Genere: Urban Fantasy Young Adult

Trama: Dopo mille battaglie, anni di scontri e rivalità, qualcosa sta cambiando nell'eterna lotta tra Damon e Stefan. I due fratelli vampiro sono ancora innamorati di Elena, ma Stefan è stato rapito e confinato nella Dimensione Oscura: rinchiuso in una cella buia, imprigionato in un mondo ostile e crudele, solo il ricordo del suo amore gli permette di sopravvivere. Elena è disposta a tutto pur di salvarlo, e al suo fianco c'è anche Damon, finalmente libero dal peso del suo passato. Elena e Damon devono affrontare i kitsune, i nemici di sempre, e sconfiggere le folli, potenti creature che ostacolano la loro missione nella Dimensione Oscura: vampiri sadici, mercanti di schiavi, diaboliche mutanti. Ma la passione che lega Elena a Damon, l'attrazione che la spinge inesorabilmente tra le sue braccia, rischia di farle dimenticare Stefan. Il momento decisivo si avvicina, tutti devono scegliere da che parte stare. La ragazza deve capire finalmente cosa vuole il suo cuore. E Damon, dopo aver imparato a piangere e ad amare come un umano, deve portare a termine la sua trasformazione.

Acquistato su Libraccio.it


Titolo: La collezionista di voci
Autore: Kimberly Derting
C. E.: Mondadori
Prezzo: 17.00 euro
Pagine: 320
Genere: Urban Fantasy Young Adult

Trama: Violet custodisce un dono insieme terribile e prezioso, un potere da cui proteggere se stessa. Washington. Pioggia. All'inizio sono animali del bosco, le creature di cui Violet si trova ad annusare l'agonia, posando piccole croci in un cimitero improvvisato. Voci. Echi. Impalpabili scie odorose di sangue, che è costretta a classificare in una macabra collezione. Solo l'amico Jay conosce il suo segreto. A otto anni Violet trova sepolto sotto un'umida coltre di foglie il cadavere di una ragazza. A sedici un'altra voce la chiama e comprende che anche il predatore reca su di sé le impronte di morte della preda. Violet si scopre l'unica persona al mondo in grado di identificare il serial killer che ha l'hobby di massacrare giovani sconosciute. Poi amiche. Infine compagne di scuola. Cerchi concentrici in cui la morte si manifesta e, come in un'orribile danza, si fa vicina. Forse solo Jay e il suo amore possono aiutarla...

Ricevuto in omaggio dalla Casa Editrice Mondadori, che ringrazio infinitamente!


E voi? Cosa avete trovato nella vostra cassetta delle lettere?

venerdì 10 agosto 2012

Recensione: Shadowhunters. Città di vetro di Cassandra Clare

Salve a tutti, miei cari amici lettori!

Anche quest’oggi rieccoci qui riuniti su “Gocce d’inchiostro” in occasione di una nuova recensione, una recensione di cui è protagonista un romanzo che mi ha fatto sognare, che ho amato fino in fondo e che è riuscito ad entusiasmarmi in maniera più che ampia.

Rullo di tamburi!

In una New York in cui i vampiri sopportano la luce del sole,
l’amore può essere un peccato mortale.


Titolo: Shadowhunters. Città di vetro
Autore: Cassandra Clare
Titolo originale: The Mortal Instruments. City of Glass
C. E.: Oscar Mondadori
Prezzo: 10.50 euro
Pagine: 565
Genere: Urban Fantasy Young Adult

Trama: Clary era convinta di essere una ragazza come mille altre, e invece non solo è una Shadowhunter, una Cacciatrice di demoni, ma ha l'eccezionale potere di creare rune magiche. Per salvare la vita di sua madre, ridotta in fin di vita dalla magia nera di suo padre Valentine, Clary si trova costretta ad attraversare il portale magico che la porterà nella Città di Vetro, luogo d'origine ancestrale degli Shadowhunters, in cui entrare senza permesso è proibito. Come se non bastasse, scopre che Jace, suo fratello, non la vuole laggiù, e Simon, il suo migliore amico, è stato arrestato dal Conclave, che non si fida di un vampiro capace di sopportare la luce del sole. Con Valentine che chiama a raccolta tutti i suoi poteri per distruggerli, l'unica possibilità de Shadowhunters è stringere un patto con i nemici di sempre: i Figli della Notte, i Nascosti e il Popolo Fatato. E mentre Jace si rende conto a poco a poco di quanto sia disposto a rischiare per Clary, lei deve imparare a controllare al più presto i suoi nuovi poteri. L'amore è un peccato mortale... forse, e i segreti del passato rischiano di essere fatali.


La mia opinione

Dire che prima di cominciare a leggere Shadowhunters. Città di vetro nutrissi una grande nostalgia nei confronti dell’universo in cui è ambientata la macroserie Shadowhunters è quasi un eufemismo. Durante la scorsa primavera non facevo che ripetermi che il proposito principale per l’estate 2012 sarebbe stato quello di mettermi in pari con la lettura di ogni saga letteraria nata dalla fantasiosa penna di Cassandra Clare. Il problema è che ho potuto cominciare Shadowhunters. Città di vetro solo quattro giorni fa, e dovrò ancora leggere due romanzi per riuscire nel mio intento. È vero, l’estate non è ancora terminata, ma sono piuttosto indietro: dubito che ce la farò. Per fortuna, però, ho già qui, vicino a me, la mia copia di Shadowhunters: Le origini. L’angelo, che non vedo proprio l’ora di cominciare. Ma forse sto correndo un po’ troppo. Che ne dite di un rapido recap riguardo l’Universo Shadowhunters, giusto per non perderci in nozioni sconclusionate? Cassandra Clare, la scrittrice che ha dato egregiamente il via a tutto, ha predisposto l’interminabile ciclo letterario basandolo sulla saga principale, ovvero The Mortal Instruments - titolo tradotto in italiano semplicemente con la denominazione Shadowhunters -, composta da sei volumi, i quali pongono al centro dei propri avvenimenti le vicende riguardanti le vite di Clary e Jace. Successivamente alla pubblicazione del terzo volume della saga The Mortal Instruments, ovvero Shadowhunters. Città di vetro - nonché il protagonista del presente post -, nel 2010 Cassandra Clare ha reso pubblico il romanzo Shadowhunters: Le origini. L’angelo, primo tomo della trilogia ambientata in epoca vittoriana prequel di The Mortal Instruments. La trilogia è intitolata in lingua originale The Infernal Devices mentre in italiano Shadowhunters: Le origini. Soltanto lo scorso 21 marzo 2012, infine, l’autrice newyorkese ha annunciato di aver schedato una nuova trilogia, in arrivo il prossimo 2015, sequel di The Mortal Instruments, dal titolo The Dark Artifices, contestualizzata cinque anni dopo il termine della serie principale. Nel caso non sia riuscito ad esprimermi come avrei desiderato, in fondo alla recensione trovate il classico schema della serie. Adesso, però, è giunto il momento di concentrare la nostra attenzione su Shadowhunters. Città di vetro. E quale modo di farlo se non cominciando ad approfondire il suo plot narrativo?

Al termine di Shadowhunters. Città di cenere (qui, la mia recensione) avevamo abbandonato i nostri eroi, sopravvissuti al disastro della nave causato da Clary, più o meno nella stessa situazione in cui il romanzo era cominciato, solo un po’ più complicata. E Shadowhunters. Città di vetro riprende a tessere i fili narrativi della storia proprio a partire da dove erano stati abbandonati. Simon è ormai diventato un vampiro, e ha finalmente capito che fra lui e Clary non potrà mai esserci nulla, almeno non a livello sentimentale, così, sin dalle prime pagine di Shadowhunters. Città di vetro, comincerà a spingersi verso altri fronti. Isabelle, che nello scorso volume si era dimostrata più testarda che mai, aveva rotto con il Cavaliere del Popolo Fatato e adesso è sempre più propensa a navigare verso nuovi orizzonti. Alec, ancora segretamente innamorato del suo migliore amico Jace, non è capace di comprendere se sia riservato nel suo cuore anche dello spazio per Magnus. Jace, d’altro canto, non riesce a dimenticare la sua Clary, nonostante lo desideri più di qualsiasi altra cosa: due fratelli, nonostante non si siano che conosciuti da qualche mese, non possono stare insieme. Clary, che nelle ultime pagine di Shadowhunters. Città di cenere aveva scioccato qualunque lettore con la scoperta della sua capacità di creare rune, invece, punta la sua attenzione, giusto per non badare a ciò che nutre nei confronti di Jace, verso l’antidoto capace di risvegliare sua madre, antidoto verso cui Madeleine, amica di Jocelyn stessa, l’aveva indirizzata. Come se non bastasse, poi, dulcis in fundo, essendo riuscito a impossessarsi nello scorso tomo, oltre che della Coppa Mortale, pure della Spada Mortale, a Valentine manca soltanto lo Specchio Mortale e poi potrà invocare per i suoi loschi scopi niente poco di meno che Raziel, l’Angelo, colui che, in passato, in seguito all’aver stipulato un patto con un certo Jonathan Shadowhunter, aveva mischiato il proprio sangue con quello degli umani con il fine di creare una nuova specie, i Nephilim, gli Shadowhunters, coloro che hanno il compito di proteggere la Terra dai demoni. Infine, nonostante Shadowhunters. Città di vetro apra le danze a New York, l’intero tomo è ambientato a Idris. Come si evolverà la trama?

Nella mia recensione riguardo Shadowhunters. Città di ossa (qui), nonché uno dei miei primi post sul Blog, sottolineavo e denunciavo un paio di difetti che riscontravo fra le righe del volume. Adesso, a distanza di un anno, millecinquecento pagine e tre romanzi, sarei proprio curioso di riprenderli e di scoprire cosa è migliorato. Il primo difetto concerneva lo stile narrativo di Cassandra Clare, al quale ho anche dedicato un intero paragrafo nella recensione riguardo Shadowhunters. Città di cenere. Nel romanzo d’esordio di Cassandra Clare avevo notato, sempre a livello stilistico, un'estenuante e fin troppo copiosa presenza di dialoghi, una presenza che, con l’andare della lettura, diveniva piuttosto stanchevole nonostante il plot narrativo del libro, essendo parecchio interessante, fosse capace ugualmente di tenere l’attenzione del lettore alta. Nel secondo volume del ciclo, invece, avevo constatato in Cassandra Clare un miglioramento piuttosto notevole: finalmente le sezioni narrative e descrittive cominciavano ad amalgamarsi per bene con quelle dialogiche. In seguito alla lettura di Shadowhunters. Città di vetro, terzo tomo, invece, posso affermare a gran voce che lo stile narrativo di Cassandra Clare è ormai in lizza per divenire uno dei miei favoriti all’interno del genere Urban Fantasy per giovani adulti. La sua semplicità, la sua linearità e la sua trasparenza mi hanno incantato durante quest’ultima lettura più che mai, portandomi molteplici volte a strabuzzare gli occhi in maniera quasi vergognosa. Le immagini narrate erano capaci di scorrermi dinanzi agli occhi lasciandomi guardare il libro, proprio come se si trattasse di qualcosa di animato. Lo ammetto, tutto ciò mi capita solo con pochi autori, molti dei quali non faccio che nominare e rinominare quasi in ogni recensione quindi evito di farlo pure adesso, e vederlo accadere con Cassandra Clare è stata una gioia immensa.

Se c’è, però, qualcosa che di questa autrice, ancora più del suo stile narrativo, mi fa impazzire riguarda i personaggi da lei creati. Adoro la maniera in cui Clary, e Jace, e Simon, e Alec, e Isabelle, e Luke, e Maia, e Jocelyn, e Valentine riescano a mantenere in continuazione una propria, ottimamente definita identità. Mostrandomi un trafiletto del volume, infatti, sarei capacissimo di comprendere senza alcuna esplicitazione chi abbia affermato una determinata frase o pensato un qualche ragionamento. E, personalmente, credo che non ci sia pregio concernente i personaggi migliore di questo. Ritornando al discorso precedente, poi, quello che riguardava i due difetti di cui parlavo nella mia recensione riguardo Shadowhunters. Città di ossa, se il primo si stabilizzava solo sullo stile narrativo di Cassandra Clare, sul quale spero proprio d’aver fatto chiarezza, il secondo si limitava a criticare le somiglianze fra il plots della saga The Mortal Instruments - ebbene sì, ormai mi riferirò alle varie trilogie con i titoli originali perché trovo quelli italiani, per quanto gradevoli, confusionari - e quello della celebre serie incentrata sul personaggio di Harry Potter, firmata da J.K. Rowling. Okay, lo so, già molta gente prima di me ha sollevato la presente questione, ma bisogna ammettere che non c’è da dargli torto: le somiglianze sono fra le due trame sono parecchie, non sto qui a ribadirle per non allungare ancora di più la recensione - se però desiderate qualche esempio vi consiglio di dare un’occhiata alla recensione riguardo Shadowhunters. Città di ossa. Però, essendo questa una recensione ultra entusiastica e incredibilmente positiva, mi sento in dovere di affermare che in Shadowhunters. Città di vetro tutto quello che sembrava combaciare fra i due plots diviene sottile come un filo di capello, un dettaglio insignificante in una marea di considerevoli peculiarità a favore del romanzo.

Concludo enunciando con puro piacere che Shadowhunters. Città di vetro si è rivelato - come molti miei carissimi amici virtuali mi avevano in precedenza anticipato - una lettura incredibile, entusiasmante, sensazionale, unica. Il terzo volume della saga The Mortal Instruments è stato capace di risucchiarmi come fosse un vortice all’interno delle sue pagine, quasi imponendomi di non far altro che leggerlo, leggerlo, leggerlo.

Cassandra Clare
  The Infernal Devices o Shadowhunters: Le origini (trilogia prequel della saga The Mortal Instruments)
    1. Shadowhunters: Le origini. L’angelo, 2011 (The Infernal Devices. Clockwork Angel, 2010)
    2. Shadowhunters: Le origini. Il principe, 2012 (The Infernal Devices. Clockwork Prince, 2011)
    3. inedito in Italia (The Infernal Devices. Clockwork Princess, previsto negli USA per marzo 2013)
  The Mortal Instruments o Shadowhunters (saga principale)
    1. Shadowhunters. Città di ossa, 2007 (The Mortal Instruments. City of Bones, 2007) qui, la mia 
        recensione
    2. Shadowhunters. Città di cenere, 2008 (The Mortal Instruments. City of Ashes, 2008) qui, la mia
        recensione
    3. Shadowhunters. Città di vetro, 2009 (The Mortal Instruments. City of Glass, 2009)
    4. Shadowhunters. Città degli angeli caduti, 2011 (The Mortal Instruments. City of Fallen Angels,
        2011)
    5. inedito in Italia (City of Lost Souls, 2012)
    6. inedito in Italia (City of Heavenly Fire, previsto negli USA per il 19 marzo 2014)
  The Dark Artifices (trilogia sequel della saga The Mortal Instruments)
    1. inedito in Italia (Lady Midnight, previsto negli USA per il 2015)
    2. inedito in Italia (Ancora senza titolo, previsto negli USA per il 2016)
    3. inedito in Italia (Ancora senza titolo, previsto negli USA per il 2017)


Consigliato.


Voto:  5 +


Cassandra Clare

Cassandra Clare ha vissuto i primi anni della sua vita in giro per il mondo con la sua famiglia, trascinando con sé valigie piene di libri. Dopo aver lavorato come giornalista tra LA e NY, si è stanziata a Brooklyn, dove vive tutt’ora. Per non farsi distrarre dalla TV o dai suoi gatti, scrive i suoi romanzi nei caffè.

giovedì 9 agosto 2012

Recensione: Polvere alla polvere di Laurell K. Hamilton

Salve a tutti, miei cari amici lettori!

Quest’oggi parleremo insieme di un romanzo ormai da parecchio giunto fra gli scaffali delle librerie nostrane, che però io ho il piacere di leggere soltanto adesso. Un tomo appartenente a una delle saghe letterarie Urban Fantasy più entusiasmanti e celebri di sempre.

Rullo di tamburi!

«Quando si ha a che fare coi mostri non si tratta mai di un solo cadavere.
In un modo o nell’altro, i cadaveri si moltiplicano sempre».
Anita Blake


Titolo: Polvere alla polvere
Autore: Laurell K. Hamilton
Titolo originale: Bloody Bones
C. E.: TEA
Prezzo: 8.90 euro
Pagine: 448
Genere: Urban Fantasy Adult

Trama: Anita Blake è la migliore Risvegliante in circolazione, non ci sono dubbi. Ma sarà in grado di resuscitare in una sola notte un numero piuttosto elevato di cadaveri sepolti da oltre duecento anni? Intrigata dalla sfida ­ e dal compenso promesso ­ Anita accetta l'incarico e si ritrova in un vecchio cimitero al centro di una controversia legale. Tuttavia, proprio mentre si accinge a mettersi al lavoro, riceve una telefonata dalla polizia che le chiede di recarsi a esaminare la scena di un crimine... Una storia tra il giallo e l'horror.


La mia opinione

È passato quasi un anno dall’ultima volta in cui ho letto e recensito un romanzo appartenente alla chilometrica serie di volumi incentrati sulle avventure di Anita Blake, la negromante e sterminatrice di vampiri letteraria più celebre di tutti i tempi. Ovviamente ciò non è stato dovuto a qualcosa di personale: adoro la Anita Blake Series, leggerla è ogni volta un piacere immenso e apprezzarla mi risulta con il tempo sempre più facile. A intralciare nell’ultimo periodo il rapporto che mi lega ad Anita e i suoi romanzi, infatti, sono stati quei famosi tomi-con-la-priorità, quelli che, sin dal momento in cui giungono a casa, necessitano di esser letti e recensiti. Qualche settimana fa, però, ho deciso di non preoccuparmene, cominciando a priori Polvere alla polvere, volume numero cinque della saga. Inutile dire che, in seguito a svariati sforzi, ho dovuto abbandonare l’idea di leggere due libri in contemporanea, decidendo così, a malincuore, di lasciare in pausa la sua lettura. Ma, e lo scrivo in corsivo proprio per cedergli il valore che merita, giusto una manciata di giorni fa ho potuto riprenderlo in mano - potete immaginare il mio entusiasmo -, terminandolo nel giro di poco tempo. Polvere alla polvere è stato un romanzo sensazionale, unico, magnifico, e non mi pento di averlo enunciato nonostante non abbia ancora preso ad analizzare, come d’abitudine, i suoi pregi e i suoi difetti. Per cui, per evitare di dilungarmi fin troppo - come è accaduto con la recensione riguardo Real Murders. Il club dei delitti irrisolti di Charlaine Harris (qui), che si è rivelata qualcosa di mostruosamente interminabile -, immergiamoci pure nelle dinamiche acque del plot narrativo di Polvere alla polvere.

Cover US
In Polvere alla polvere, esattamente come succedeva in ognuno dei precedenti volumi, la nostra carissima Anita Blake ha un nuovo lavoro da svolgere. Stavolta il suo capo, Bert, le domanderà di portare a compimento un Risveglio davvero arduo: un certo Mr. Stirling, infatti, ha offerto all’associazione per cui Anita lavora una copiosa somma di denaro purché la nostra negromante preferita risvegli in una notte un intero cimitero occupato soltanto da cadaveri secolari. Dapprima restia nei confronti dell’incarico a causa della superficiale antipatia che nutrirà a primo impatto nei confronti di Mr. Stirling e anche a causa del fatto che per compiere un Risveglio così imponente potrebbe esser costretta a sacrificare un essere umano, Anita si lascerà presto convincere ad accettare il lavoro grazie alla grossa cifra in denaro che le verrà recapitata al suo compimento. Come se non bastasse, però, proprio mentre comincerà a tastare il cimitero in cui a breve avverrà il Risveglio, Anita, accompagnata dal giovane apprendista risvegliante Larry, verrà contattata dalla polizia della zona per visionare dei cadaveri trovati nel bosco vicino al cimitero, i quali sembrano esser morti per cause violente e brutali, di certo non umane. Che si tratti di un vampiro? Sarà così che le pagine del bel Polvere alla polvere verranno arricchite dalla presenza di niente poco di meno che Jean-Claude, il vampiro più fascinoso di sempre, che cercherà di dare una mano alla sua Anita. Riuscirà Anita a svolgere il compito che ha promesso a Mr. Stirling? Acciufferà l’omicida che sta sperperando cadaveri trucidati per la città?

Ebbene sì, miei cari, lo ammetto: anche in Polvere alla polvere sono stato vittima - e lo lascio in corsivo perché proprio di vittima si parla - dello stile narrativo di Laurell K. Hamilton. Anzi, della bellezza dello stile narrativo di Laurell K. Hamilton. No, se ve lo state domandando non sto esagerando: la prosa dell’autrice della Anita Blake Series e della Meredith NicEssus Series - entrambe grandi pilastri del genere letterario Urban Fantasy destinato a un pubblico di adulti - è dannatamente bella. E, per quanto ci provi, non riesco a scovare nessun’altro attributo che la qualifichi meglio. Di certo ben distante dalla squisita energia che caratterizza Charlaine Harris e le sue opere (qui, la mia recensione riguardo Morti tutti insieme) e magari più vicina all’adorabile fluidità della penna di Keri Arthur (qui, la mia recensione riguardo Black Moon. L’ombra del cuore), la scrittura di Laurell K. Hamilton riesce a contraddistinguersi nell’ambito del filone letterario in cui i suoi volumi vanno a intersecarsi - ambito in cui, a mio parere, regna incontrastata assieme alle altre due autrici sopracitate - grazie a un’inspiegabile elemento onnipresente nei suoi romanzi: un’armonia capace di legare frasi, parole e sillabe fra di loro cosicché l’intero tomo risulti a colui che con piacere lo sta gustando incredibilmente compatto, incredibilmente sincero, incredibilmente unico.  

Dopo averne parlato largamente, sorvoliamo pure sullo stile narrativo di Laurell K. Hamilton, affermando che, in effetti, al di là della prosa della sua autrice, Polvere alla polvere può vantarsi in maniera piuttosto ampia di un numero elevato di ulteriori pregi. In questa recensione - visto che non desidero allungare il brodo più di tanto - mi soffermerò solo su tre di questi. Primo fra tutti, le scene “romantiche”, ovviamente nel senso restrittivo del termine, fra Jean-Claude e Anita. Ecco, è giunto il momento di ammetterlo: io non credo cambierò mai Team. Adoro in un modo indescrivibile la magica alchimia che governa nel rapporto fra la negromante più famosa di tutti i tempi e il Master dei vampiri della città di St. Louis. Anzi, visto che ci sono, vi dirò: molto probabilmente è soprattutto a causa del loro legame che mi tengo sempre così incollato alle pagine dei romanzi della Anita Blake Series. Secondo pregio di Polvere alla polvere: l’assenza di Richard. Inutile ammettere che, nel momento in cui Anita ha abbandonato St. Louis, e indirettamente anche Richard, io ero lì che strabuzzavo gli occhi per la felicità. Non domandatemene il motivo, ma questo lupacchiotto, personalmente, non lo sopporto più di tanto. Terzo e ultimo pregio principale di Polvere alla polvere: il crossover fra il mondo di Anita e quello di Meredith NicEssus, protagonista della seconda serie letteraria di Laurell K. Hamilton. Che dire? Chi mi segue da tempi immemori conosce già fin troppo bene la passione che nutro nei confronti della saga incentrata sulla principessa sidhe più affascinante di sempre, e come potrei non apprezzare un cortocircuito fra il’universo di Meredith e quello in cui vive Anita?

In conclusione, sembra quasi superfluo affermare che consiglio la lettura di Polvere alla polvere, e della Anita Blake Series, a chiunque. A chi desidera una storia colma di azione. A chi desidera una storia colma di romanticismo. A chi desidera una storia con un ottimo world-bulding. A chi desidera un Urban Fantasy ben scritto. Non lasciatevela sfuggire.

Laurell K. Hamilton
  Anita Blake Series
    1. Nodo di sangue, 2003 edito da Nord, 2005 edito da TEA (Guilty Pleasures, 1993)
    2. Resti Mortali, 2006 edito da Nord, 2009 edito da TEA (The Laughing Corpse, 1994) qui, la mia
        recensione
    3. Il circo dei dannati, 2004 edito da Nord, 2006 edito da TEA (Circus of the Damned, 1995) qui, la
        mia recensione
    4. Luna nera, 2004 edito da Nord, 2006 edito da TEA (The Lunatic Cafe, 1996) qui, la mia recensione
    5. Polvere alla polvere, 2005 edito da Nord, 2007 edito da TEA (Bloody Bones, 1996)
    6. Il ballo della morte, 2005 edito da Nord, 2008 edito da TEA (The Killing Dance, 1997)
    7. Dono di cenere, 2007 edito da Nord, 2009 edito da TEA (Burnt Offerings, 1998)
    8. Blue Moon, 2008 edito da Nord, 2010 edito da TEA (Blue Moon, 1998)
    9. Butterfly, 2009 edito da Nord, 2010 edito da TEA (Obsidian Butterfly, 2000)
    10. Narcissus, 2010 edito da Nord, 2011 edito da TEA (Narcissus in Chains, 2001)
    11. Cerulean Sins, 2010 edito da Nord, 2012 edito da TEA (Cerulean Sins, 2003)
    12. Incubus Dreams, 2011 edito da Nord, previsto per ottobre 2012 edito da TEA (Incubus Dreams,
          2004)
    13. Micah, 2011 edito da Nord (Micah, 2006)
    14. Death Dance, 2012 edito da Nord (Danse Macabre, 2006)
    15. Harlequin, 2012 edito da Nord (The Harlequin, 2007)
    16. inedito in Italia (Blood Noir, 2008)
    17. inedito in Italia (Skin Trade, 2009)
    18. inedito in Italia (Flirt, 2010)
    19. inedito in Italia (Bullet, 2010)
    20. inedito in Italia (Hit list, 2011)
    21. inedito in Italia (Kiss the Dead, 2012)
    + altri a seguire
  Meredith NicEssus Series
    1. Un bacio nell’ombra, 2006 edito da Nord, 2008 edito da TEA (A Kiss of Shadows, 2000) qui, la
        mia recensione
    2. Il tocco della notte, 2007 edito da Nord, 2009 edito da TEA (A Caress of Twilight, 2002) qui, la
        mia recensione
    3. Sedotta dalla luna, 2008 edito da Nord, 2010 edito da TEA (Seduced by Moonlight, 2004) qui, la
        mia recensione
    4. Nel cuore della notte, 2009 edito da Nord, 2011 edito da TEA (A Stroke of Midnight, 2005)
    5. Il bacio della tempesta, 2010 edito da Nord, 2011 edito da TEA (Mistrial’s Kiss, 2006)
    6. Un soffio di gelo, 2011 edito da Nord, 2012 edito da TEA (A Lick of Frost, 2007)
    7. Lacrime di tenebra, 2011 edito da Nord (Shallowing Darkness, 2008)
    8. Un sospiro nel vento, 2012 edito da Nord (Divine Misdemeanors, 2009)
    9. senza titolo, previsto negli USA per dicembre 2012
    + eventuali altri


Consigliato.


Voto:  5


Laurell K. Hamilton

Nata nel 1963 a Herber Springs, una piccola comunità dell'Arkansas, si trasferisce a Sims, nell'Indiana nel 1969, in seguito alla morte della madre in un incidente d'auto. Laurell ha soltanto sei anni e viene cresciuta dalla nonna, in seguito dichiarerà che la morte della madre, la vita con la nonna e l'assenza di figure maschili in casa «sono le tre cose che fanno di me ciò che sono». Impara a leggere solo a sette anni a causa di una lieve dislessia non diagnosticata all'epoca, ma da quel momento si appassiona alla parola scritta e a 14 anni inizia a scrivere le sue prime storie a sfondo horror. Frequenta un college cristiano nell'Indiana dove si laurea in Inglese e Biologia. È qui che conosce anche suo marito Gary Hamilton di cui prenderà il cognome. È sempre al college che sviluppa la sua passione per la narrativa, prendendo parte al programma di scrittura creativa dell'ateneo, dal quale però viene estromessa alla fine del secondo anno a causa di forti contrasti con l'insegnante che non approva la sua scelta di temi. Dopo le aspre critiche della docente, che le assicura che non avrà mai successo come scrittrice, la Hamilton si laurea, ma abbandona la scrittura per due anni. Si trasferisce prima a Los Angeles e poi a St. Louis, ricominciando a mandare storie e racconti agli editori e ricevendo numerosi rifiuti. Inizia anche il suo primo romanzo, Nightsheer, e entra a far parte del gruppo di scrittori "Alternate Historian". Dopo la pubblicazione di Nightsheer e di un romanzo della serie di Star Trek intitolato Nightshade, l'autrice incontra fortune alterne fino all'uscita del primo volume della saga di Anita Blake, che la porta al successo. Attualmente vive ad Arnold, vicino a St. Louis, nel Missouri, con il suo secondo marito, Jonoton, sua figlia e tre cani.

mercoledì 8 agosto 2012

W... W... W... Wednesdays [33]


Ciao a tutti! Eccoci qui per la nuova puntata della rubrica W... W... W... Wednesdays!

Ripetiamo in cosa consiste W... W... W... Wednesdays: innanzitutto, questa rubrica, è stata creata da MizB dShould be Reading, e consiste nel rispondere, da parte di noi Blogger e anche da voi miei cari lettori e futuri commentatori (spero), alle seguenti domande:


• What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
• What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
• What do you think you’ll read next? (Quale sarà il prossimo libro che leggerai?)


Ecco le mie risposte, ma voi sentitevi liberi di commentare con le vostre. Sarò molto lieto di leggerle!


Sto leggendo... Shadowhunters. Città di vetro di Cassandra Clare. Iniziato giusto due sere fa, sono ormai giunto a metà romanzo e dubito che, questo pomeriggio, riuscirò a staccarmi dal tomo prima di giungere al suo termine. Sto trovando questo terzo romanzo della saga Shadowhunters letteralmente incredibile, stupefacente e sensazionale. Colmo di avvenimenti mozzafiato, azione, romanticismo, magia, il tutto addensato con una buona dose di rivelazioni che lo rende ancora più unico. Complimenti Cassandra.

Clary era convinta di essere una ragazza come mille altre, e invece non solo è una Shadowhunter, una Cacciatrice di demoni, ma ha l'eccezionale potere di creare rune magiche. Per salvare la vita di sua madre, ridotta in fin di vita dalla magia nera di suo padre Valentine, Clary si trova costretta ad attraversare il portale magico che la porterà nella Città di Vetro, luogo d'origine ancestrale degli Shadowhunters, in cui entrare senza permesso è proibito. Come se non bastasse, scopre che Jace, suo fratello, non la vuole laggiù, e Simon, il suo migliore amico, è stato arrestato dal Conclave, che non si fida di un vampiro capace di sopportare la luce del sole. Con Valentine che chiama a raccolta tutti i suoi poteri per distruggerli, l'unica possibilità de Shadowhunters è stringere un patto con i nemici di sempre: i Figli della Notte, i Nascosti e il Popolo Fatato. E mentre Jace si rende conto a poco a poco di quanto sia disposto a rischiare per Clary, lei deve imparare a controllare al più presto i suoi nuovi poteri. L'amore è un peccato mortale... forse, e i segreti del passato rischiano di essere fatali.


Ho appena finito di leggere... Polvere alla polvere di Laurell K. Hamilton. E finalmente Polvere alla polvere scala la classifica di W…W…W… Wednesdays, raggiungendo il traguardo Libro appena terminato. Dopo settimane di pausa, ho ripreso la lettura di Polvere alla polvere di Laurell K. Hamilton, quinto romanzo della serie incentrata su Anita Blake, qualche giorno fa, concludendola in davvero poco tempo. Che dire? In attesa della mia recensione, posso anticipare soltanto che anche Polvere alla polvere, come gli altri volumi targati Anita Blake Series, è un tomo sensazionale, indimenticabile. Quasi non volevo terminarlo.

Anita Blake è la migliore Risvegliante in circolazione, non ci sono dubbi. Ma sarà in grado di resuscitare in una sola notte un numero piuttosto elevato di cadaveri sepolti da oltre duecento anni? Intrigata dalla sfida ­ e dal compenso promesso ­ Anita accetta l'incarico e si ritrova in un vecchio cimitero al centro di una controversia legale. Tuttavia, proprio mentre si accinge a mettersi al lavoro, riceve una telefonata dalla polizia che le chiede di recarsi a esaminare la scena di un crimine... Una storia tra il giallo e l'horror.







In seguito credo proprio che leggerò Il diario del vampiro. L’ombra del male di Lisa Jane Smith. Okay, è vero, l’ultima recensione pubblicata riguardo il secondo romanzo appartenente al Secondo Ciclo della saga Il diario del vampiro (qui, e trovate anche lo schema della serie) criticava drasticamente la piega che aveva preso la trama. Però, a maggio, in gita, ho letto Il diario del vampiro. L’anima nera, che, nonostante raggiungesse livelli molto, molto bassi, possedeva un voto finale più alto in confronto a Il diario del vampiro. Scende la notte e adesso sono curioso di sapere come prosegue la storia. Pubblicherò il prima possibile la mia recensione riguardo Il diario del vampiro. L’anima nera e poi potrò dedicarmi alla lettura de Il diario del vampiro. L’ombra del male.

Dopo mille battaglie, anni di scontri e rivalità, qualcosa sta cambiando nell'eterna lotta tra Damon e Stefan. I due fratelli vampiro sono ancora innamorati di Elena, ma Stefan è stato rapito e confinato nella Dimensione Oscura: rinchiuso in una cella buia, imprigionato in un mondo ostile e crudele, solo il ricordo del suo amore gli permette di sopravvivere. Elena è disposta a tutto pur di salvarlo, e al suo fianco c'è anche Damon, finalmente libero dal peso del suo passato. Elena e Damon devono affrontare i kitsu-ne, i nemici di sempre, e sconfiggere le folli, potenti creature che ostacolano la loro missione nella Dimensione Oscura: vampiri sadici, mercanti di schiavi, diaboliche mutanti. Ma la passione che lega Elena a Damon, l'attrazione che la spinge inesorabilmente tra le sue braccia, rischia di farle dimenticare Stefan. Il momento decisivo si avvicina, tutti devono scegliere da che parte stare. La ragazza deve capire finalmente cosa vuole il suo cuore. E Damon, dopo aver imparato a piangere e ad amare come un umano, deve portare a termine la sua trasformazione.


E voi? Rispondete a W... W... W... Wednesdays!

martedì 7 agosto 2012

Teaser Tuesdays [35]


Ciao a tutti amici!

Oggi, con il nuovo appuntamento di "Gocce d'inchiostro", ci dedicheremo alla splendida rubrica... Teaser Tuesdays! Scusate il ritardo con cui la posto, ma sto avendo qualche problemino di Rete. Spero che entro domani tutto si risolva.

Per chi non  la conoscesse, ricordiamo che è stata inventata dal Blog Should Be Reading ed è a cadenza settimanale.

Le sue regole sono molto semplici, ma la cosa più bella è che anche voi  lettori del Blog potete partecipare scrivendomi nei commenti e condividendo i vostri teaser!

Per cui, ecco le regole:

1. Prendi il libro che stai leggendo

2. Aprilo in una pagina a caso

3. Condividi un breve spezzone di quella pagina

4. Attento a non fare spoiler!

5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

Bene, cominciamo!


Da Shadowhunters. Città di vetro di Cassandra Clare


Jace le mise le mani sulle spalle. Le punte delle dita le sfiorarono la pelle nuda vicino al colletto, provocandole inutili e irrefrenabili brividi in tutto il corpo. Jace aveva delle ombre scure sotto gli occhi, notò Clary senza volerlo, e le guance scavate. La maglia nera che indossava metteva in risalto le sue ciglia scure e la pelle chiara segnata dai lividi.  Era uno studio di contrasti, un soggetto da dipingere in bianco, nero e grigio, con qualche spruzzo d'ora qua e là, per gli occhi, ad esempio, per una traccia di...
   «Lascialo fare a me». La voce di Jace era morbida, incalzante. «Posso aiutarla io, al posto tuo. Dimmi dove andare e a chi chiedere. Farò io quello che ti serve».

(P. 15-16)









E voi? Lasciate pure il vostro Teaser!

lunedì 6 agosto 2012

Recensione: L’ampolla scarlatta di Monique Scisci

Salve a tutti, miei cari amici lettori!

Innanzitutto vi chiedo umilmente scusa per la mia improvvisa assenza negli ultimi giorni, ma, come dicevo anche nella chat del Blog, la mia linea Internet ha voluto tendermi un tranello smettendo di funzionare per qualche tempo. Però adesso sono qua, pronto a parlarvi delle mie ultime letture con la carica di sempre! Per cominciare vi propongo una nuova recensione riguardo un romanzo d’esordio, da poco sbarcato fra gli scaffali delle librerie nostrane, che mi ha preso proprio tanto.

Rullo di tamburi!

Può un’anima pura sottostare alla mala sorte e non mutare la sua essenza?


Titolo: L’ampolla scarlatta
Autore: Monique Scisci
C. E.: Ciesse Edizioni
Prezzo: 18.00 euro
Pagine: 336
Genere: Urban Fantasy Young Adult

Trama: Aurora ha tutto ciò che desidera, è di animo puro e semplice, la vita le sorride. L’amore è alle porte, ha una famiglia serena e sicura alle spalle. Tutto crolla sotto i suoi piedi, eventi tragici la surclassano e lei soccombe, impossibilitata a reagire, il destino spietato l’attende. Ma il tormento non ha fine, perché il cambiamento radicale a cui non può sottrarsi, non è ancora avvenuto. Chi la sta osservando e perché? Cos’è l’Ordine, di cui ha sentito bisbigliare alle sue spalle? Sta succedendo qualcosa al suo corpo, o sono effetti collaterali delle gocce vermiglio dell’Ampolla Scarlatta che il medico le ha prescritto? Un lupo bianco, creature della notte e segreti di famiglia mai svelati. Ce la farà ad affrontare l’arduo percorso che l’aspetta?


La mia opinione

Sono venuto a conoscenza dell’esistenza del romanzo L’ampolla scarlatta di Monique Scisci tramite Facebook. Circa un paio di settimane fa, infatti, notavo che alcuni miei amici ne pubblicavano foto, o note, o post, e tutto ciò non ha potuto che incuriosirmi, spingendomi a decidere di effettuare una ricerca on-line. Grazie a Google non mi è risultato per niente difficile venire a conoscenza di nozioni basilari riguardo il tomo, nozioni che, a questo punto, mi sento di trasmettervi. L’ampolla scarlatta è un volume di genere Urban Fantasy destinato ad un pubblico di giovani adulti, probabilmente il primo di una saga, pubblicato ufficialmente nel mese di luglio per conto della Casa Editrice Ciesse Edizioni (qui, la mia recensione riguardo la loro ottima pubblicazione Minon di Alexia Bianchini e Fiorella Rigoni), che segna l’esordio in libreria dell’italianissima Monique Scisci. Come avete ormai avuto modo di comprendere da voi, personalmente sono parecchio propenso alla lettura di opere Fantasy stilate da autori a me compaesani. Così, nel momento in cui Monique Scisci in persona è stata tanto gentile da propormi una copia de L’ampolla scarlatta, non ho potuto che accettare. E adesso eccomi qui, pronto a proporvi la mia recensione a riguardo, una recensione, vi posso già anticipare, basata su una buona dose di conflitti fra ciò che è oggettivamente giusto e ciò che è soggettivamente giusto. Ma di questo ce ne occuperemo fra un paio di paragrafi, perché adesso è giunto il momento d’infiltrarci negli abissi delle scarlatte acque del plot de L’ampolla scarlatta.

Ambientato dapprima in Valle d’Aosta e in seguito in svariati centri europei, L’ampolla scarlatta narra le vicende della vita della venticinquenne Aurora, non solo protagonista, ma anche voce narrante del volume. Aurora ha tutto ciò che la vita potrebbe donargli: una compatta famiglia felice e l’amore, Riccardo, che da poco ha chiesto la sua mano. Ma sarà proprio l’improvvisa e tragica scomparsa di quest’ultimo che sembrerà dare il via a una serie di avvenimenti sconcertanti. Avvenimenti che sfoceranno in impressionanti cambiamenti in Aurora stessa, e che si riverseranno nella sua mente e persino nel suo aspetto fisico. Preoccupato, il padre di Aurora la indirizzerà presso lo studio di un medico piuttosto sui generis che le prescriverà un particolare medicinale contenuto in una misteriosa ampolla scarlatta. E così Aurora si ritroverà, affiancata da un certo Evan Patterson, da sua sorella Maya e dal suo migliore amico Federico, a scovare nel suo stesso passato, alla ricerca delle sue origini. Ma Aurora ancora non sa che il passato ha in serbo per lei grandi rivelazioni, le quali capovolgeranno più e più volte la sua appena riacquistata normalità e la spingeranno a indursi in un viaggio, metaforico e reale, che non potrà non segnarla. Chi è realmente Aurora? Quale natura si nasconde in lei?  

Ora, come in qualsiasi terzo paragrafo di ogni mia recensione, è giunto il momento di parlare insieme dello stile narrativo di Monique Scisci. A riguardo posso affermare con estremo piacere che le pagine del discreto L’ampolla scarlatta vengono ravvivate da una prosa, nonostante sia ancora giustamente acerba, parecchio decisa e già indirizzata verso una sua identità, un’identità interessante e particolare, ben delineata e promettente, devo anche dire. Risulta molto semplice per il lettore, infatti, infiltrarsi nella mente della protagonista Aurora, di conoscerla e di lasciarla divenire propria compagna così come non è affatto arduo presenziare negli ambienti descritti dal romanzo assieme ad Aurora e i suoi amici. All’interno del volume, però, sempre nell’ambito della scrittura di Monique Scisci, è presente un elemento negativo, un elemento su cui non posso proprio sorvolare, ma per parlarne c’è bisogno di puntare i nostri riflettori sui dialoghi contenuti ne L’ampolla scarlatta. Devo confessare che alcune volte, leggendo qualche botta-e-risposta fra due personaggi, sono stato costretto a storcere il naso dopo aver trovato le frasi da loro pronunciate costruite e prive di quella fluidità necessaria a rendere reali al cento percento anche i personaggi di contorno. Tralasciando Evan, Maya e Federico - che, persino nel loro essere inizialmente semplici clichés e soltanto in seguito possessori di personali identità ben tratteggiate, hanno il loro spazio all’interno della trama -, il resto del grosso ventaglio di anime che popolano le pagine de L’ampolla scarlatta resta un po’ nella penombra. Ecco, io avrei gradito una conoscenza maggiore della loro indole, senza che ci si soffermasse solo ed esclusivamente al loro primo impatto sul lettore.

La peculiarità più positiva su cui L’ampolla scarlatta può ampiamente contare è la copiosa presenza di colpi di scena che animano le sue pagine. In ogni rivelazione, in ogni scoperta, in ogni segreto è custodito qualcosa che ribalta la situazione, rendendo la trama sempre più intrigante e sempre più complessa. Ma, ed ecco che giungiamo a quei contrasti fra soggettività e oggettività di cui parlavo nel primo paragrafo della recensione, se soggettivamente ciò non poteva che entusiasmarmi e lasciarmi continuare la lettura del tomo con una certa serenità, oggettivamente bisogna ammettere che la quasi totale assenza di stabilità nel volume potrebbe risultare stravagante agli occhi di qualche lettore. Mi esprimo meglio. L’ampolla scarlatta è privo di una normalità a cui è possibile abituarsi: le righe del romanzo vengono continuamente farcite di improvvisi cambiamenti di rotta che non lasciano il tempo a colui che si ritrova a leggere L'ampolla scarlatta di stabilizzarsi in un determinato ambiente o in una determinata situazione perché questa viene irreversibilmente modificata. Quindi, ritornando al discorso precedente, se per il sottoscritto ciò non può che risultare un pregio - sì, io adoro i colpi di scena -, per altri potrebbe non esserlo.

In conclusione, di certo consiglio L’ampolla scarlatta a tutti coloro che desiderano una lettura Urban Fantasy tutta italiana e ben scritta, colma di colpi di scena e con una protagonista intrigante ma di certo non priva di sbavature, e anche a chi ha letto poco di appartenente al filone letterario Urban Fantasy. Sicuramente L’ampolla scarlatta fa al caso vostro. Suggerisco meno il romanzo agli habitué del genere, anche perché, ragazzi, qualche cliché di troppo potrebbe farvi storcere il naso.


Monique Scisci
  L’ampolla scarlatta
    1. L’ampolla scarlatta, 2012
    + eventuali altri


Consigliato agli amanti dell’Urban Fantasy italiano.


Voto:  3 ½


Monique Scisci

Monique Scisci è nata a Milano il 21 aprile del 1982. Ha conseguito il diploma quinquennale di Liceo Artistico con sperimentazione Michelangelo. Attualmente iscritta alla facoltà di Scienze e Tecnologie della Comunicazione a Milano. Lavora nel reparto commerciale di un’azienda edile. Ha collaborato per un settimanale locale, come giornalista. Da sempre coltiva la passione per i viaggi, la musica, l’arte e soprattutto la scrittura, unico vero mezzo per esprimere e interpretare emozioni profonde. Si avvicina al genere fantasy sin da piccola maturando forte curiosità per il paranormal. Ha letto svariate volte ‘Dracula’ di Bram Stoker che considera la quintessenza del romanzo vampiresco. Fortemente impegnata per la salvaguardia degli animali e per il rispetto dell’ambiente.

mercoledì 1 agosto 2012

W... W... W... Wednesdays [32]



Ciao a tutti! Eccoci qui per la nuova puntata della rubrica W... W... W... Wednesdays!

Ripetiamo in cosa consiste W... W... W... Wednesdays: innanzitutto, questa rubrica, è stata creata da MizB dShould be Reading, e consiste nel rispondere, da parte di noi Blogger e anche da voi miei cari lettori e futuri commentatori (spero), alle seguenti domande:


• What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
• What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
• What do you think you’ll read next? (Quale sarà il prossimo libro che leggerai?)


Ecco le mie risposte, ma voi sentitevi liberi di commentare con le vostre. Sarò molto lieto di leggerle!


Sto leggendo... L’ampolla scarlatta di Monique Scisci. Questo romanzo, miei cari amici lettori, mi sta colpendo. Mi piace parecchio la prosa dell’autrice, ho apprezzato molto la maniera in cui ha trattato determinati temi e il mistero del lupo bianco che regna fra righe del volume è più che intrigante. Il mio unico punto interrogativo, a questo punto, è la protagonista, Aurora. Devo ancora inquadrarla, ma spero che riuscirà ad andarmi a genio.

Aurora ha tutto ciò che desidera, è di animo puro e semplice, la vita le sorride. L’amore è alle porte, ha una famiglia serena e sicura alle spalle. Tutto crolla sotto i suoi piedi, eventi tragici la surclassano e lei soccombe, impossibilitata a reagire, il destino spietato l’attende. Ma il tormento non ha fine, perché il cambiamento radicale a cui non può sottrarsi, non è ancora avvenuto. Chi la sta osservando e perché? Cos’è l’Ordine, di cui ha sentito bisbigliare alle sue spalle? Sta succedendo qualcosa al suo corpo, o sono effetti collaterali delle gocce vermiglio dell’Ampolla Scarlatta che il medico le ha prescritto? Un lupo bianco, creature della notte e segreti di famiglia mai svelati. Ce la farà ad affrontare l’arduo percorso che l’aspetta?




Sto leggendo... Polvere alla polvere di Laurell K. Hamilton. Qui sono costretto a copia-incollare ciò che ne dissi la scorsa settimana e la precedente. Interrotta a intorno a pagina quaranta a causa dell’arrivo di Blue da parte della gentilissima Casa Editrice Corbaccio (qui, la mia recensione), la quinta avventura di Anita Blake mi stava prendendo tanto quanto le altre. A livello personale trovo tutte le opere di Laurell K. Hamilton decisamente geniali sotto certi aspetti: non riuscirei a non apprezzarle neanche se lo facessi di proposito. Non vedo l’ora di continuarlo. Per il momento, però, con a causa dell’arrivo di nuovi romanzi da parte delle Case Editrici sono costretto ad accantonare Polvere alla polvere. Spero di poter riprendere la sua lettura al più presto.

Anita Blake è la migliore Risvegliante in circolazione, non ci sono dubbi. Ma sarà in grado di resuscitare in una sola notte un numero piuttosto elevato di cadaveri sepolti da oltre duecento anni? Intrigata dalla sfida ­ e dal compenso promesso ­ Anita accetta l'incarico e si ritrova in un vecchio cimitero al centro di una controversia legale. Tuttavia, proprio mentre si accinge a mettersi al lavoro, riceve una telefonata dalla polizia che le chiede di recarsi a esaminare la scena di un crimine... Una storia tra il giallo e l'horror.







Ho appena finito di leggere... Il mistero del teschio di Charlaine Harris. Be’, chi ha letto ieri la mia recensione riguardo Real Murders. Il club dei delitti irrisolti (qui), primo volume della serie di cui Il mistero del teschio costituisce il secondo capitolo, avrà compreso che non mi risulta per nulla arduo dilungarmi nel blaterare sulla Aurora Teagarden Series. Per adesso posso solo anticipare che questo secondo romanzo della serie, per quanto possa essere risultato semplicemente delizioso, in alcuni punti mi è parso sottotono rispetto al primo. Ma il tutto è rimandato alla mia recensione a riguardo.

Aurora Teagarden, che nel precedente romanzo di questo ciclo ("Real Murders: il club dei delitti irrisolti") ha fatto il suo strepitoso debutto, trasformandosi da bibliotecaria in investigatore dilettante, si ritrova improvvisamente a essere molto ricca quando un'anziana parente, Jane Engle, muore e le lascia il proprio patrimonio. Quando va a prendere possesso della casa ereditata, Aurora scopre che il posto è stato messo a soqquadro, e frugando in giro scopre un macabro oggetto sfuggito alle ricerche dell'intruso: un teschio umano, sfondato, nascosto in una cassapanca astutamente mascherata da sedile, sotto una finestra. Aurora comincia allora a scavare nella vita dei vicini, mascherando le proprie indagini e scopre che nel corso degli anni nel vicinato sono scomparsi due uomini.



In seguito credo proprio che leggerò Shadowhunters. Città di vetro di Cassandra Clare. Che dire? Il precedenti volumi di questa saga mi avevano letteralmente fatto impazzire (qui, la mia recensione riguardo Shadowhunters. Città di ossa e qui, la mia recensione riguardo Shadowhunters. Città di cenere), e uno dei principali propositi per questa estate era terminare tutto ciò che è stato stampato su carta riguardo Cassandra Clare. Spero di farcela!

Clary era convinta di essere una ragazza come mille altre, e invece non solo è una Shadowhunter, una Cacciatrice di demoni, ma ha l'eccezionale potere di creare rune magiche. Per salvare la vita di sua madre, ridotta in fin di vita dalla magia nera di suo padre Valentine, Clary si trova costretta ad attraversare il portale magico che la porterà nella Città di Vetro, luogo d'origine ancestrale degli Shadowhunters, in cui entrare senza permesso è proibito. Come se non bastasse, scopre che Jace, suo fratello, non la vuole laggiù, e Simon, il suo migliore amico, è stato arrestato dal Conclave, che non si fida di un vampiro capace di sopportare la luce del sole. Con Valentine che chiama a raccolta tutti i suoi poteri per distruggerli, l'unica possibilità de Shadowhunters è stringere un patto con i nemici di sempre: i Figli della Notte, i Nascosti e il Popolo Fatato. E mentre Jace si rende conto a poco a poco di quanto sia disposto a rischiare per Clary, lei deve imparare a controllare al più presto i suoi nuovi poteri. L'amore è un peccato mortale... forse, e i segreti del passato rischiano di essere fatali.


E voi? Rispondete a W... W... W... Wednesdays!